inflazione media annuaanno | indice anno medio | indice anno media ante | [+] inflazione [-] deflazione annua | fuori norma |
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2025 | 122,500 | 122,258 | 0,198% | |
2024 | 122,258 | 120,942 | 1,089% | |
2023 | 120,942 | 114,200 | 5,903% | |
2022 | 114,200 | 105,025 | 8,736% | |
2021 | 105,025 | 103,025 | 1,941% | |
2020 | 103,025 | 103,175 | -0,145% | |
2019 | 103,175 | 102,525 | 0,634% | |
2018 | 102,525 | 101,267 | 1,243% | |
2017 | 101,267 | 99,942 | 1,326% | |
2016 | 99,942 | 99,992 | -0,050% | |
2015 | 99,992 | 99,883 | 0,108% | |
2014 | 99,883 | 99,650 | 0,234% | |
2013 | 99,650 | 98,425 | 1,245% | |
2012 | 98,425 | 95,267 | 3,315% | |
2011 | 95,267 | 92,550 | 2,935% | |
2010 | 92,550 | 91,075 | 1,620% | |
2009 | 91,075 | 90,383 | 0,765% | |
2008 | 90,383 | 87,333 | 3,492% | |
2007 | 87,333 | 85,600 | 2,025% | |
2006 | 85,600 | 83,733 | 2,229% | |
fonte: Eurostat indica, deflazione, se inferiore a 0, e inflazione, se superiore a 2, dalla BCE |
L'inflazione è la variazione annuale positiva, cioè un aumento, del prezzi al consumo che riduce il potere di acquisto della moneta ed in conseguenza dei redditi e dei risparmi potendo con lo stesso importo o valore acquistare minori beni o servizi. Entro limiti ragionevoli un inflazione può essere postiva poiché, se dipendente dalla crescita della domanda, crea le condizioni per la crescita economica stimolando investimenti e espansione.
Se elevata, però, erodendo il valore dei redditi, in particolare stipendi e pensioni, ossia i redditi fissi, produce un effetto contrario provocando un eccessiva perdita del loro potere di acquisto e la riduzione eccessiva della domanda presupposto per il fenomeno contrario, la deflazione, ossia una variazione negativa del prezzi al consumo, con una stagnazione economica, ossia il contrario della crescita, che costringe le imprese, in conseguenza della riduzione di ricavi, alla riduzione dei propri acquisti e costi di gestione con pesanti ripercussioni anche sui livelli occupazionali.
La Banca Centrale Europea (BCE) fissa nel 2% annuo il limite invalicabile dell'inflazione.
Quella descritta è l'inflazione, o deflazione, dipendente dal rapporto tra domanda e offerta di beni e servizi che, generalmente viene regolata, in Europa dalla BCE, con la riduzione della circolazione di moneta, attraverso l'aumento del tasso di riferimento, ossia del costo del denario, nel caso di un inflazione quando è prossima al 2%, o con l'aumento della circolazione di moneta, ossia con la riduzione del costo del denaro, nel caso della deflazione.
La variazione negativa dei prezzi al consumo non sempre è deflazione, può essere disinflazione ossia un semplice rallentamento dell'inflazione dovuto ad un assestamento della crescita anche in dipendenza di ricorrenze particolari che stimolano i consumi e la fase successiva che impone risparmi per il recuparo delle maggiori spese. Si potrebbe dire che una riduzione dei prezzi al consumo non strutturale e temporanea è una disinflazione mentre se continuativa, quindi strutturale, è deflazione.
L'esempio lo si riscontra in occasione delle feste di fine anno, quando le spese vanno oltre la normalità, seguite dalla fase, ormai tradizionale, dei "saldi. Nella prima fase si registrerà l'aumento dei prezzi al consumo, cioè l'inflazione, mentre nella seconda fase si registrerà un rallentamento che è disinlazione e non deflazione.
Nella tabella relativa all'inflazione annuale segnalati gli anni dove si è registrata l'inflazione o la deflazione con l'icona rossa.